11 dicembre 2006

L'amore unge

Penso che tutti voi lì fuori siate preoccupati e allarmati quanto me per lo spaventoso rilievo sociale che sta assumendo il fenomeno dell'anoressia. Sempre più il modello di riferimento cui milioni di ragazze si richiamano è quello di una femminilità mascolina, senza curve, di una magrezza allucinante. Ciò non va bene per due ragioni, l'una obiettiva e l'altra considerata dal punto di vista maschile:
1)perché l'anoressia non è uno scherzetto, è una malattia grave, di cui si può anche morire, ma che in ogni caso porta con sé dei disturbi non da poco;
2)perché, non mi stancherò mai di ripeterlo, nessuno vuole una donna che quando la chiavi cigola.
Che fare, dunque, come avrebbe detto il compagno Lenin (rest in peace muthafucka)? La soluzione secondo me è una sola: incentivare il consumo di cibi grassi. Con le vostre compagne, figlie, con le sconosciute che approcciate in discoteca, in treno o negli altri luoghi in cui si va per convincere delle donne a donare la loro più umida e squisita femminilità, siate cortesi ma fermi: donna, tu devi mangiare il grasso del prosciutto. Vuoi fare l'amore con me? Mangia prima questa pa' onta. E che la salvia goccioli aceto, diomadònna, non siamo mica a Uomini e Donne. Vuoi che ti accompagni a fare spese? Lo faccio con piacere, se prima ti togli i vestiti e ti spari un etto di gorgonzola dolce con fare lascivo. Ti servono gli appunti del corso per fare un esame all'università? Io i miei li ho ancora, sono fatti bene e costano solo due Thüringer con senape. Non un passo indietro, compagni: per il bene delle nostre sorelline (in senso lato) non c'è soppressato che sia di troppo. Accettate questo lardo di Colonnata e questo amore, stupende compagne delle nostre vite, che adornate con la vostra sola esistenza il nostro triste piattume di maschi. Soprattutto non date retta a chi vi vuole magre e infelici. Ricordate che la proporzione vera è questa: floridezza:eterosessualità=ossigeno:vita sulla terra. Senza l'una, l'altra cosa non può esistere.


Nella foto, uno dei sostenitori della superiorità delle donne troppo magre o scheletriche mentre si gode il bel mare di Capocolonna.
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