13 novembre 2007

Hitler scrive a Natalia Aspesi

Sono un uomo solo, non un single, ma un uomo solo. Lo sono fin da ragazzo: ho cercato di farmi notare dalle donne dipingendo delicati scorci viennesi, primeggiando nell'attività politica, devastando in una guerra di annichilimento l'intera Europa. Ma non c'è stato nulla da fare: solo ero, solo sono rimasto. Anche Von Paulus mi ha abbandonato per farsela coi russi. Intendiamoci, c'è stato un periodo in cui moltissime si interessavano a me, alzavano il braccio al mio passaggio, mi imploravano di cambiare le leggi di Norimberga. Ma è stato umiliante accorgermi che quello che cercavano non era l'uomo, bensì il dittatore. Coi sovietici a Berlino, era tutto un negarsi al telefono, un "ti avevo detto che tra noi non poteva funzionare", un "no, guarda, stasera ho l'arredatore per le macerie". Mi scusi, ma è questa la serietà delle donne? Io sono un tipo emotivo, d'accordo, ma una tale mancanza di correttezza avrebbe spezzato anche Rommel (a proposito: dimmelo ancora che i miei baffi fanno schifo! Dai, provaci ancora, stronzetto!).
Adesso sono qui davanti al mio salsicciotto di soia, senza neanche il coraggio di entrare nella chat per cuori solitari che è il mio unico collegamento con l'altro sesso. E i baffi li ho dovuti tagliare perché c'è ancora gente che mi riconosce e non saprebbe trattenersi dal gettarmisi al collo. Soprattutto nelle comunità ebraiche. Fatto sta che sono ad un punto morto nella mia vita sentimentale.
Forse sarà la paura di sbagliare o di soffrire di nuovo, forse sarà solo egoismo, quello di non voler rinunciare alle piccole conquiste che la solitudine ci regala. Forse l'amore, quello che ci rende folli di gioia ma che ci fa anche stare male, è una condizione relegata agli anni della giovinezza.
Ariete 89, Porto Alegre


Lei mi sembra davvero un bel tomo. Mi pare di capire che ha fatto fuoco e fiamme in lungo e in largo, diciamo da Rotterdam a Belgrado, e ora si lamenta perché sostiene che le donne non l'hanno mai amata. Ringrazi piuttosto di aver avuto una gioventù piena e ora cerchi di avere una maturità all'altezza, senza però rincorrere il passato. Io, che sono una donna di una certa età, comprendo benissimo ciò che lei intende: con lo svanire della nostra gioventù abbiamo perduto l'incanto, la passione, il corridoio di Danzica. Ora siamo malandati signori di un'epoca andata, in cui l'amore e l'odio si vivevano faccia a faccia, catapultati nell'età delle chat e dei blog: bene ha fatto lei a prenderne atto e ad iscriversi ad un sito che promette e forse dona, chi lo sa, l'amore e l'apprezzamento che tutti cerchiamo. D'altra parte mi giungono tante lettere che dicono che anche su Internet si trova il sesso o perfino l'anima gemella; e non sono qui per fare del negazionismo. Ma, al di là, degli approcci virtuali, lei non ha amicizie o abitudini, o impegni, anche politici, che le rendano la vita meno solitaria e malinconica? Si dia da fare, invece di piangersi addosso davanti alle sue pietanze vegetariane (ammesso che questo non sia un dettaglio buttato lì per intenerire le donne di classe): vedrà che un po' di volontà di riemergere e riaffermare la sua identità farà bene anche alla sua vita di relazione.

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