15 maggio 2008

Istruzioni per fare del male alle donne e ad altri piccoli animali

Si cominci con l'illuderle che no, non solo non c'è nulla da temere, ma che va tutto bene, e tutto andrà meglio. Sempre meglio, e non c'è neanche molto da aspettare.
Fatele appoggiare a voi, convincetele che non hanno più bisogno di pensare e di costruirsi da sé la propria vita, perché tanto ci siete voi, che siete tutto l'orizzonte di cui hanno bisogno, l'abbraccio caldo e avvolgente e infinito, la sicurezza, la certezza e il futuro e tutto quello che può venir loro in mente.
A questo punto, quando cammineranno coi vostri passi, spezzate loro le gambe e lasciatele lì. Togliete loro tutto in un istante e osservatele da presso mentre non ricordano più cosa significhi rimettersi in piedi. Osservate lo smarrimento e il terrore e la sensazione di aver perduto per sempre la capacità di credere alle persone, e pensate che è tutto merito vostro.
Ora fatelo, purché non lo facciate per pura stupida e arrogante crudeltà; fatelo perché succede di farlo, nell'arco di una vita o anche in molto meno, e sappiate che non è inutile. Non per lei, ché poverina non ha bisogno della sofferenza, ma per voi. Serve a voi farle del male; e soprattutto tener sempre a mente che lo avete fatto, perché la coscienza del male commesso è utile, e anzi è la base di tutto un vivere civile.
Si fa un gran cianciare di perdono, ma voi non avete il diritto di perdonarvi: avete solo il diritto di sapere ciò che avete fatto e riflettere, e modellare il vostro comportamento sui danni e le tristezze che vi siete lasciati attorno.
Non c'è nulla come il ricordo del male fatto per spingere al bene gli uomini.

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