04 maggio 2008

Curiosità storiche

La ginocchiata sul muscolo della coscia, meglio nota come fagiolo, apparve -secondo un'interpretazione consolidata degli storici- nell'Alto Medioevo, all'interno della classe sacerdotale della popolazione baltica dei Borussi (o Prussi o Prussiani); utilizzata dapprima durante la liturgia dei sacrifici di bestiame minuto a Ristokallaste, dio dell'agilità e della pulizia, si diffuse ben presto al di fuori dell'ambito religioso, fino a diventare un segno distintivo della popolazione baltica nei rapporti con le altre tribù della zona e con i coloni slavi e tedeschi. E' curioso notare che, sempre tra i Borussi, nacque anche la variante del fagiolo detta vecchietta, mirante a far cedere le gambe di un malcapitato, colpendolo per gioco da dietro all'interno della giuntura del ginocchio; altri storici, sulla base della polacca Cronaca di Re Boleslao il Triste e delle sue infinite traversie culminate in una morte tragica ma ridicola mentre cacava su un lago ghiacciato che non resse purtroppo al calore delle sue regali feci, databile intorno all'anno Mille, e degli Annales de summe infantilibus fastidiosisque populis Samogitiae, redatti dal frate tedesco Wilprando due secoli dopo, reputano assai probabile che ancora i Borussi siano stati i precursori della costumanza di rispondere al proprio interlocutore ripetendo la domanda appena formulata da quest'ultimo, nonché di altre trovate del genere. Così ci descrive Wilprando l'incontro tra un Cavaliere Portaspada e un capovillaggio borusso.
Portaspada-Ave, o valoroso pagano.
Capovillaggio-Ave, o valoroso pagano.
PS-Ma io veramente porto a voi la verità della Sacra Chiesa Cattolica.
CV-Ma io veramente porto a voi la verità della Sacra Chiesa Cattolica.
PS-Cosa? Siete già convertiti? E ora con che pretesto vi ammazziamo?
CV-Cosa? Siete già convertiti? E ora con che pretesto vi ammazziamo?
PS (mangia la foglia)-Mh...
CV-Mh...
PS-Non si scherza con un rappresentante della maestà divina in terra: per chi osa, c'è l'inferno!
CV-Non si scherza con un rappresentante della maestà divina in terra: per chi osa, c'è l'inferno!
PS-Dai, su, cerchiamo di mostrarci maturi...
CV-Dai, su, cerchiamo di mostrarci maturi...
PS (esitante)-Culo.
CV-Culo.
PS-Se il re di Polonia e granduca di Lituania si deredipolonigranducadilituanizzasse, vi deredipolonigranducadilituanizzareste pure voi?
CV-Se il re di Polonia e granduca di Lituania si deredipolonigranducadilituanizzasse, vi deredipolonigranducadilituanizzareste pure voi?
PS-Di notte chiusi su in mansarda a far su erba fino all'alba.
CV-Di notte chiusi su in mansarda a far su erba fino all'alba.
PS-Mh...
CV-Mh...
PS-Sono un finocchio baltico e mi piace ciucciare le palle dei miei vicini di casa, al termine di una dura giornata di lavoro.
CV-Ah, l'hanno ammesso: i Portaspada sono finocchi! Avete sentito tutti?
IL VILLAGGIO (anche con lancio di palle di ghiaccio, torba e mattoni)-Gide via, finocchi! O froci! O zéngheri crucchi e terroni!
PS (fa per andarsene)-Domani torniamo con le catapulte.
CV-Ehi, Portaspada, torna qui: è finito il tempo del gioco, ed è il momento di pensare alla salvezza della nostra stirpe e della nostra anima.
PS-Oh, vedo che vi siete fatti assennati.
CV-Certo, siamo un popolo serio e rispettabile, noi Borussi. Anzi, nobile Portaspada, clacamandis sa Pitonis?
PS-Eh?
IL VILLAGGIO-Stocazzo!
PS-Molte catapulte.
In seguito, la simpatia dei Borussi procacciò loro lo sterminio totale.

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Il cosiddetto atteggiamento gangsta è attestato per la prima volta in una tavoletta ritrovata presso l'antica città sumera di Eridu, nel sud della Mesopotamia, e risalente al 2600 a.C. circa. Essa fu dapprima studiata dal Mommsen, il quale -senza dubbio a causa del condizionamento culturale della sua epoca in cui il gangsta rap non era ancora sufficientemente affermato- definì il testo cuneiforme come "una disgustosa congerie di smargiassate da gaglioffi e di vanterie da birreria"; oggi invece gli studiosi sono giunti a rivalutarlo, vedendolo come un'evidenza dell'inoltrarsi del cammino della civiltà sumera verso la maturità e l'idiozia.
La tavoletta recita così (cerchiamo per quanto possiamo di renderne lo stile, benché la radicale differenza tra l'italiano e una lingua agglutinante, ed accattivante dal punto di vista del ritmo, quale il sumero, renda il compito improbo): yo yo, qui Eannatum da Eridu/ con la mia crew/ devastiamo da Lagash a Ur/ porto la canalizzazione/ nella tua nazione/ b., senti come suona l'inizio della civilizzazione/ le mie puttane/ sono sacre/ le tue greggi/ sono magre/ ti prendo il fieno, faccio razzia/ ogni ziggurat è casa mia/ e se ne ho voglia fondo un'altra dinastia/ ti punto alla gola un'arma di bronzo/ povero stronzo/ tu giochi col rame/ ma sei un salame/ ti fotto la troia e poi il reame/ cadi per terra/ i tuoi schiavi mi pimpano il carro da guerra/ Eannatum mc/ ensì/ sempre qui/ anche i semiti conoscono il mio steez... Alza le mani se sei della casta sacerdotale! Alza le mani se sei della casta sacerdotale...
Come si vede, si tratta di un documento imprescindibile per lo studio dell'umanità tutta e della sua consapevolezza; non solo di quella mediorientale.

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Nella prossima puntata: gli Ittiti e la scoperta della divagazione.

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