Salviamo Mussolini dall'emergenza bullismo
Vi sarete accorti che negli ultimi anni la società è dominata dalle donne ed il maschio è sottoposto ad un continuo pestaggio morale. Non ve ne siete accorti? Mi domando dove cazzo viviate, davvero. Queste arpie, queste pazze, queste castratrici, queste neonaziste che desiderano la totale sottomissione del genere maschile, eccetera eccetera... ogni giorno fanno un passo avanti nella loro nefasta opera. Non c'è niente da ridere. A questo sporco piano di dominio e persecuzione collaborano menti lucide e raffinate, tipo le Destiny's Child. Perché non c'è nulla di più femminista che dimenarsi in abiti succinti in sessantatré video diversi. O avere una relazione con quella nota ideologa femminista lesbica di Jay Z. In effetti queste rivelazioni richiedono tempo per essere assimilate. Eppure c'è chi ha già capito e cominciato a lottare: pensate solo che c'è gente là fuori, persone qualunque cone me e voi, tipi che amano la vita, proprio come me e voi, cui piace gustare una birra allungati su una sedia, proprio come me e voi, che ascoltano Gigi d'Alessio e la domenica sera non si perdono per Amici per nulla al mondo, un po' come voi, gente normale insomma, che pure ritiene "realistica" e "preoccupante" l'eventualità dell'estinzione del sesso maschile. Aspetta un attimo: ma questo non creerebbe dei problemi a quella roba lì, come si chiama... ah, già, la continuazione della specie? Ma no, sono un pignolo io, si tratta invece di un pericolo reale. Un po' come le orche assassine in metropolitana.
D'altronde la prova provata che questi difensori del genere maschile sono persone equilibrate, sane, in grado di discernere le esagerazioni propagandistiche dai veri rischi per il futuro del nostro sesso, è il fatto che ritengano credibile questa roba qui. Cito alcuni stralci.
Come dimostrare però, al di là di queste affermazioni di sparuti gruppi ultrafemministi, l'attualità del dominio femminile? Così. Vi faccio un breve riassunto. Una professoressa di psicologia* della Colgate University (sic) ha condotto un esperimento consistente nel piazzare due attori -maschio e femmina- in un parco pubblico. I due simulavano un diverbio di coppia, che si concludeva con un'aggressione fisica della donna all'uomo. I tizi del sito si meravigliano, anzi si indignano, perché nessuno dei passanti (solo un gruppo di donne) si è fermato e ha cercato di mettere fine alla lite e al pestaggio. La domanda che ne scaturisce è dunque questa: come mai non c'è empatia verso l'uomo picchiato? Perché la violenza della donna può continuare impunemente?
Ve lo dico io perché. Perché esseri umani alti 165 centimetri e scoordinati non sono un pericolo per nessuno. Nessuno che abbia mai visto una partita di un qualsiasi sport di squadra femminile può prendere sul serio la minaccia di un mondo dominato dalle donne**. Anzi, sapete una cosa, cari autori della ricerca? Se nel parco fosse passato Darwin, avrebbe sparato all'uomo. E poi avrebbe copulato sull'erba con la donna, lieta di trovare nell'anziano naturalista inglese un vero maschio alfa.
Ad una prima analisi, tutta questa visione neomaschilista propone dunque un uomo molto ben definito: un efebo piagnucoloso e paranoico, presumibilmente omosessuale, dato che le donne sono il nemico. E allora chi rischia davvero di far estinguere l'uomo? Perché purtroppo tra le forme di riproduzione della razza umana non c'è ancora la partita alla Playstation. Questo, tra l'altro, è il motivo per cui non danno mai l'affido dei figli a uomini del genere: perché darebbero loro un'educazione troppo effemminata.
Ma in seconda analisi, oltre ad essere incredibilmente gay, tutto questo baraccone è anche piuttosto astuto: in effetti, esso si impadronisce dell'arma del nuovo millennio, il vittimismo. Ci avrete fatto caso: da qualche anno non c'è rivendicazione, battaglia storica o sociale o politica, non c'è polemica che non si faccia largo con il vittimismo e con il pietismo verso il più debole (non in quanto aggredito; proprio in quanto tale). Prendete la rivalutazione del fascismo in corso ormai da anni: essa non è proceduta perché qualcuno ha detto "In realtà, Mussolini era bravo", o qualcosa del genere. Questo sarebbe stato un argomento; falso, ma pur sempre un argomento. Oggi basta dire:"Eh, Mussolini non sarà stato uno stinco di santo, ma quanti ne ha ammazzati rispetto a Hitler?", e il dittatore romagnolo diventa immediatamente accettabile. Non perché non fosse malvagio, ma perché era un malvagio incapace e dominato dal Cattivo per eccellenza. Un malvagio debole e coccoloso, che viene voglia di abbracciare. Il bello è che la reductio ad Hitlerum è così universalmente valida che la si può utilizzare in ogni campo:
"Certo che Inzaghi quest'anno è davvero deludente, avrà segnato due gol in campionato...".
"Sì, ma Hitler quanti ne ha fatti? Eh?" (con tono trionfante).
Per non parlare dell'infinita serie di sono stato frainteso, le toghe rosse, l'egemonia comunista, ecc... ecc... sciorinata ormai da tredici anni dal nostro ex Presidente del Consiglio. Una volta il gusto per la rappresentazione di sé come perseguitati e zittiti dalla maggioranza era tipico della destra estrema e della sua lunga tradizione di Soli contro tutti, Noi felici pochi, Le donne non ci vogliono più bene e di tutti quegli slogan di stampo omoerotico. Adesso piangere non è più la reazione delle donnicciole: ora piangono i veri maschi, come abbiamo visto.
Le donne, i comunisti, Putin, i no global (?), le coppie di fatto, i tifosi dell'Udinese che non possono andare allo stadio, in genere tutti i nemici dell'Occidente sono i bulli globali; Ruini, il povero esercito esercito statunitense che chiede solo qualche metro quadro della città di Vicenza per parcheggiare la jeep, il fascismo italiano, i poliziotti del G8, Sandro Bondi, questi sono tutti ragazzini down pestati mentre la classe non reagisce. E ovviamente coi bulli non si dialoga: i bulli vanno solo repressi, con le leggi speciali e mentre l'opinione pubblica benedice compatta il ritorno all'ordine.
E adesso rileggete i proclami neomaschilisti e pensate se sono solo ridicoli e patetici, oppure se non sono piuttosto ridicoli, patetici e subdoli.
*per quanto possa sembrare incredibile, esistono professori di psicologia. Nel futuro ne esisteranno anche di arredamento d'interni e di altre attività certamente meno futili e campate in aria, almeno spero.
**presto, su questo blog, parleremo delle vere minacce all'ordine attuale.
Compito per casa: leggete questo stupendo post sui bulli e il bullismo.
categorie: leggo, recensioni, vastomondo
D'altronde la prova provata che questi difensori del genere maschile sono persone equilibrate, sane, in grado di discernere le esagerazioni propagandistiche dai veri rischi per il futuro del nostro sesso, è il fatto che ritengano credibile questa roba qui. Cito alcuni stralci.
"Se una metà della popolazione si riproducesse per via eterosessuale, e l'altra metà per partenogenesi, nel giro di una sola generazione si potrebbe raggiungere una proporzione della popolazione del 75% di femmine e il 25% di maschi." (-S.M.Gearhart)E a quel punto, cari compagni, minimo minimo ci scapperebbero tre chiavate a sera, data la sproporzione numerica. Lo so che state sbavando. Già vedo le sezioni dell'UDC assediate da donne vogliose e i poveri studenti di ingegneria informatica violentati da nugoli di femmine che strapperebbero loro senza pietà i jeans troppo corti, le maglie degli Slayer e gli occhiali spessi; per possederli lì, davanti alle lavagne piene di algoritmi e ai banchi su cui normalmente si contano i punti del fantacalcio.
E se "quella metà" della popolazione continuasse a riprodursi per partenogenesi, dopo un pò si arriverebbe alla fatidica proporzione del 90% di femmine e il 10% di maschi.
Questa è, in sintesi, la teoria e il sogno confessato di Sally M. Gearhart, di Mary Daly, e di altre femministe radicali come l'ormai defunta Valerie Solanas. Due anni dopo l'uscita del manifesto per il genocidio di genere, la Gearhart pubblicò un altro libro, una sorta di storia fantastica ambientata nel futuro in cui le donne vivono in un'enorme comunità lesbica nelle "colline" e sono in grado di comunicare per via telepatica tra di loro, e per di più son capaci di comunicare anche con gli animali e con gli alberi.Ma non hanno ancora capito la regola del fuorigioco.
Come dimostrare però, al di là di queste affermazioni di sparuti gruppi ultrafemministi, l'attualità del dominio femminile? Così. Vi faccio un breve riassunto. Una professoressa di psicologia* della Colgate University (sic) ha condotto un esperimento consistente nel piazzare due attori -maschio e femmina- in un parco pubblico. I due simulavano un diverbio di coppia, che si concludeva con un'aggressione fisica della donna all'uomo. I tizi del sito si meravigliano, anzi si indignano, perché nessuno dei passanti (solo un gruppo di donne) si è fermato e ha cercato di mettere fine alla lite e al pestaggio. La domanda che ne scaturisce è dunque questa: come mai non c'è empatia verso l'uomo picchiato? Perché la violenza della donna può continuare impunemente?
Ve lo dico io perché. Perché esseri umani alti 165 centimetri e scoordinati non sono un pericolo per nessuno. Nessuno che abbia mai visto una partita di un qualsiasi sport di squadra femminile può prendere sul serio la minaccia di un mondo dominato dalle donne**. Anzi, sapete una cosa, cari autori della ricerca? Se nel parco fosse passato Darwin, avrebbe sparato all'uomo. E poi avrebbe copulato sull'erba con la donna, lieta di trovare nell'anziano naturalista inglese un vero maschio alfa.
Ad una prima analisi, tutta questa visione neomaschilista propone dunque un uomo molto ben definito: un efebo piagnucoloso e paranoico, presumibilmente omosessuale, dato che le donne sono il nemico. E allora chi rischia davvero di far estinguere l'uomo? Perché purtroppo tra le forme di riproduzione della razza umana non c'è ancora la partita alla Playstation. Questo, tra l'altro, è il motivo per cui non danno mai l'affido dei figli a uomini del genere: perché darebbero loro un'educazione troppo effemminata.
Ma in seconda analisi, oltre ad essere incredibilmente gay, tutto questo baraccone è anche piuttosto astuto: in effetti, esso si impadronisce dell'arma del nuovo millennio, il vittimismo. Ci avrete fatto caso: da qualche anno non c'è rivendicazione, battaglia storica o sociale o politica, non c'è polemica che non si faccia largo con il vittimismo e con il pietismo verso il più debole (non in quanto aggredito; proprio in quanto tale). Prendete la rivalutazione del fascismo in corso ormai da anni: essa non è proceduta perché qualcuno ha detto "In realtà, Mussolini era bravo", o qualcosa del genere. Questo sarebbe stato un argomento; falso, ma pur sempre un argomento. Oggi basta dire:"Eh, Mussolini non sarà stato uno stinco di santo, ma quanti ne ha ammazzati rispetto a Hitler?", e il dittatore romagnolo diventa immediatamente accettabile. Non perché non fosse malvagio, ma perché era un malvagio incapace e dominato dal Cattivo per eccellenza. Un malvagio debole e coccoloso, che viene voglia di abbracciare. Il bello è che la reductio ad Hitlerum è così universalmente valida che la si può utilizzare in ogni campo:
"Certo che Inzaghi quest'anno è davvero deludente, avrà segnato due gol in campionato...".
"Sì, ma Hitler quanti ne ha fatti? Eh?" (con tono trionfante).
Per non parlare dell'infinita serie di sono stato frainteso, le toghe rosse, l'egemonia comunista, ecc... ecc... sciorinata ormai da tredici anni dal nostro ex Presidente del Consiglio. Una volta il gusto per la rappresentazione di sé come perseguitati e zittiti dalla maggioranza era tipico della destra estrema e della sua lunga tradizione di Soli contro tutti, Noi felici pochi, Le donne non ci vogliono più bene e di tutti quegli slogan di stampo omoerotico. Adesso piangere non è più la reazione delle donnicciole: ora piangono i veri maschi, come abbiamo visto.
Le donne, i comunisti, Putin, i no global (?), le coppie di fatto, i tifosi dell'Udinese che non possono andare allo stadio, in genere tutti i nemici dell'Occidente sono i bulli globali; Ruini, il povero esercito esercito statunitense che chiede solo qualche metro quadro della città di Vicenza per parcheggiare la jeep, il fascismo italiano, i poliziotti del G8, Sandro Bondi, questi sono tutti ragazzini down pestati mentre la classe non reagisce. E ovviamente coi bulli non si dialoga: i bulli vanno solo repressi, con le leggi speciali e mentre l'opinione pubblica benedice compatta il ritorno all'ordine.
E adesso rileggete i proclami neomaschilisti e pensate se sono solo ridicoli e patetici, oppure se non sono piuttosto ridicoli, patetici e subdoli.
*per quanto possa sembrare incredibile, esistono professori di psicologia. Nel futuro ne esisteranno anche di arredamento d'interni e di altre attività certamente meno futili e campate in aria, almeno spero.
**presto, su questo blog, parleremo delle vere minacce all'ordine attuale.
Compito per casa: leggete questo stupendo post sui bulli e il bullismo.
categorie: leggo, recensioni, vastomondo
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