17 aprile 2008

Lessico famigliare

-Caro?- disse la donna con tono angosciato, levando lo sguardo dal piatto di pasta che aveva appena toccato, -nostro figlio, non so come dire..., mi preoccupa.
-Che ha?- grugnì l'uomo ruotando gli occhi sotto le sopracciglia folte, ma senza sollevare granché il mento dal proprio piatto.
-Ha qualcosa che non va, temo.
L'uomo mosse le labbra come per dire qualcosa, poi, colto da un improvviso pensiero, si guardò intorno più volte, si pulì le labbra col tovagliolo e solo allora parlò:-E' frocio?
Disse questo con una voce appena percettibile.
-No, ma nella sua stanza ho trovato un manuale per fabbricare ordigni a partire dal fertilizzante, foto erotiche di canguri, un piano per rapire l'ambasciatore polacco e farlo combattere contro un pitbull, un pugno di ferro e una lettera di protesta a Italia 1 per la sospensione di Settimo Cielo.
-Ma non è frocio.
-E poi non va più a messa.
-Mh.
-Mi ascolti?
-Certo, hai detto che non è frocio. Se vogliamo occuparci delle sue priorità, badiamo a questo e lasciamogli vivere la sua vita; il resto sono ragazzate e passeranno.
-Ma caro...
-Ora lasciami mangiare.
-Ma il mitra?
-Gioventù, ma col tempo se ne guarisce. Passerà. Importante no frocio (masticando).
E per quella sera l'uomo, molto soddisfatto del buon pasto e delle parole tranquillizzanti della moglie, non lasciò più che pensieri molesti venissero a turbare la sua serenità famigliare.

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