20 febbraio 2007

La casa nasconde ma non ruba

-Vieni, vieni qui. Sali sulla seggiola e guarda fuori dalla finestra.
-No, ho da fare.
-Non hai da fare un cazzo. Sali sulla seggiola.
-Va bene. Che c'è?
-Vedi là, in fondo a sinistra?
-Dopo la chiesa?
-Sì, molto più in là.
-Sotto il lampione? C'è parcheggiata un'Alfasud. Ammazza, non la vedevo da un sacco. Ha anche i dadoni attaccati allo specchietto retrovisore!
-Sì, interessante, ma guarda più a sinistra.
-Ah, ma c'è Dio!
-L'hai visto? Sta sempre lì, a quest'ora. Legge il giornale appoggiato al lampione.
-L'Alfasud è sua?
-Non so.
-Poi controlliamo.
-Non credo, sai. Mi pare piuttosto contrariato, anzi, perché con la macchina lì non può appoggiarsi al lampione.
-Hai ragione. Era un po' che non lo vedevo, tra l'altro.
-Il modello? Eh, ma chi cazzo va in giro con un'Alfasud oggi?
-No, dicevo Dio. Era un po' che non vedevo Dio. Mi sa... aspetta... può essere ai playoff del 2000? Quando abbiamo pareggiato in casa con l'Arezzo? Dio era vicino a dove mi metto io di solito. Dove stanno i Rebels, non so se hai capito. Aveva un giacchettino di jeans con le toppe, mi ricordo, e la cosa era buffa perché si era a giugno.
-Non abbiamo pareggiato. Abbiamo vinto 2-1.
-Ma no, 1-1 in casa e in trasferta e siamo passati noi. Una delle toppe era la bandiera confederata, ora che ci penso.
-No, 2-1. Perdevamo 1-0, poi hanno segnato Terrevoli e non mi ricordo chi. Ad ogni modo, tu non stai attento. Guarda, ti faccio vedere. Da' un occhiata sotto il comò.
-Ma mi impolvero tutto, è basso e striscio per terra il maglione.
-Se tu pulissi, ogni tanto, non sarebbe così polveroso. E comunque ho passato il folletto stamattina, se aspettavo te...
-Allora guardo, eh? Non è che mi sporco?
-Che palle che sei. Non ti sporchi.
-Toh, 20 centesimi. Ah no, sono 200 lire! Incredibile!
-L'angolo a destra.
-E' vero! C'è Dio anche qui. Ma guarda com'è piccolo!
-Non è che ci sia tanto posto per stare larghi, in effetti.
-Va bè. Che ragionamento del cazzo, è onnipotente.
-E quindi doveva sovvertire lo spazio e le altre leggi della fisica.
-Poteva.
-E quindi quando venivano ospiti qui in casa noi eravamo costretti a dire loro:"Occhio a non buttare roba per terra, potrebbe non cadere e anzi infilartisi in un occhio perché c'è Dio sotto il comò e in questa casa non vige la gravità".
-Come al solito, tu fai delle forzature.
-Non sto forzando nulla, traggo conclusioni perfettamente logiche.
-Va bene, va bene. Cacchio, 200 lire. Queste sì che non le vedevo da un sacco. Ti ricordi quando con 200 lire facevi una partita a street fighter?
-Io prendevo Dhalsim.
-Io E. Honda. Ché poi per che stava la E.?
-Emiliano.
-Emiliano Honda?
-Sì, non l'hai letta la scheda su Wikipedia? Nella finzione è figlio di un lottatore giapponese e di una casalinga veneta. Anzi, di un motore otto cilindri e di una tagliatella.
-Non capisco perché ti diverti così tanto a fare la cretina.
-Perché sono viva adesso! Quando devo farlo?
-Vado a prepararmi un uovo sbattuto.
-...
-Ehi, ma c'è Dio nel vaso dello zucchero! Dimmelo, no?
-E' in quello del sale fino, testone. Hai preso il vaso sbagliato. Anzi, ringrazialo, ché se non era per Lui ti eri preparato proprio un bello schifo.
-Domani vado a messa.

categorie: ,

visite dal 24 ottobre 2006