La vita inizia prima del concepimento
-Allacciati il casco e controlla l’equipaggiamento, ché là fuori è dura.
-Bah, non credo che faccia poi tutta questa differenza.
-Ad ogni modo, bisogna farlo.
-Va bene, va bene, non c’è bisogno di usare quel tono.
-…
-Ehi, senti.
-Dì.
-Tu come la vedi, stavolta? Ce la faremo?
-Non possiamo dirlo, ora. Possiamo andare avanti compatti, combattere come ci è stato insegnato, avanzare fino all’ultimo di noi. Di sicuro, se pure qualcuno di noi arriverà, saranno terribilmente pochi.
-E’ un compito difficile.
-Lo è.
-Se va tutto bene, io poi voglio imparare a giocare a scacchi, mangiare un sacco di torte al cioccolato, fare l’abbonamento al Werder Brema e leggere Cortàzar in veranda, le sere d’estate quando c’è ancora luce.
-Chi è Cortàzar?
-Non lo so ancora, ma le voci di fuori me ne hanno parlato bene.
-Prenderei un appunto, ma non ho carta.
-Vedrai che ti verrà in mente, la prima volta che entrerai in una libreria.
-Può darsi. Io invece vorrei una casetta, un cane, un aquilone e molto vento.
-Bello.
-Eh, bello sì. Io non l’ho mai visto, il vento.
-Ragazzi, in posizione. Stiamo per essere espulsi sull’obiettivo.
-Beh, pare che ci siamo. Allora, buona fortuna.
-Buona fortuna a te.
-E poi ho dimenticato di dire che vorrei visitare Gradara.
-Dicono sia bellissima.
-Controllerò.
-Ci siamo, gente. State pronti e non abbiate paura.
-Ecco l’uscita! E ora corriamo!
-Ehi, ma… Ma che diavolo?!
-Le mappe non corrispondono! Questo posto è una dannata trappola! Che sta succedendo, signore?
-Ragazzi, devo darvi una brutta notizia: è un pompino. Siamo in missione suicida.
-…
-…
-E va bè. Però l’ultimo che arriva alle tonsille è un finocchio!
categorie: raccontini
-Bah, non credo che faccia poi tutta questa differenza.
-Ad ogni modo, bisogna farlo.
-Va bene, va bene, non c’è bisogno di usare quel tono.
-…
-Ehi, senti.
-Dì.
-Tu come la vedi, stavolta? Ce la faremo?
-Non possiamo dirlo, ora. Possiamo andare avanti compatti, combattere come ci è stato insegnato, avanzare fino all’ultimo di noi. Di sicuro, se pure qualcuno di noi arriverà, saranno terribilmente pochi.
-E’ un compito difficile.
-Lo è.
-Se va tutto bene, io poi voglio imparare a giocare a scacchi, mangiare un sacco di torte al cioccolato, fare l’abbonamento al Werder Brema e leggere Cortàzar in veranda, le sere d’estate quando c’è ancora luce.
-Chi è Cortàzar?
-Non lo so ancora, ma le voci di fuori me ne hanno parlato bene.
-Prenderei un appunto, ma non ho carta.
-Vedrai che ti verrà in mente, la prima volta che entrerai in una libreria.
-Può darsi. Io invece vorrei una casetta, un cane, un aquilone e molto vento.
-Bello.
-Eh, bello sì. Io non l’ho mai visto, il vento.
-Ragazzi, in posizione. Stiamo per essere espulsi sull’obiettivo.
-Beh, pare che ci siamo. Allora, buona fortuna.
-Buona fortuna a te.
-E poi ho dimenticato di dire che vorrei visitare Gradara.
-Dicono sia bellissima.
-Controllerò.
-Ci siamo, gente. State pronti e non abbiate paura.
-Ecco l’uscita! E ora corriamo!
-Ehi, ma… Ma che diavolo?!
-Le mappe non corrispondono! Questo posto è una dannata trappola! Che sta succedendo, signore?
-Ragazzi, devo darvi una brutta notizia: è un pompino. Siamo in missione suicida.
-…
-…
-E va bè. Però l’ultimo che arriva alle tonsille è un finocchio!
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