Che fine hanno fatto le donne di Battisti
Linda ha continuato a ballare e ridere ancora per qualche anno. Un giorno, d’improvviso, si è resa conto che gli altri, da lei, prendevano tutto quello che volevano. Ha smesso di ballare e di ridere, pian piano ha smesso anche di vivere. Ha cominciato a parlare d’amore, in compenso, ma in maniera ogni volta più cupa. L’hanno ritrovata un giorno qualsiasi degli anni Ottanta, riversa in un vicolo. Non c’era più luce nei suoi occhi mai stati azzurri.
Anna stava bene così, non voleva e non cercava nulla di più. Tanto meno si poteva far convincere da qualche parola melensa e ipocrita, dal patetico pianto di un uomo che non sapeva accontentarsi del bene che le aveva donato lei, del bene che lo attendeva a casa. Anna, invece, non ha atteso nessuno. E’ sempre vissuta da sola, ha un figlio ormai adulto, tuttavia è ancora molto bella: se la si osserva da dietro, i suoi capelli sembrano quelli di una ragazza.
Quella volta lì era proprio Francesca, non era possibile sbagliarsi. Aveva deciso d’un tratto di chiedere di più ai suoi capelli biondi e alla sua giovinezza. L’uomo che l’abbracciava la portò nei migliori ristoranti e locali più esclusivi, poi nelle sue ville, infine all’altare; si lasciarono negli anni Ottanta, quando di Francesca si invaghì un uomo grande e famoso, un politico di primo piano. Furono allora riflettori, viaggi, comparsate e denaro a non finire; poi ci fu la stagione degli scandali e delle umiliazioni, finché tutto tornò al proprio ordine naturale. Francesca è ancora bionda, ma è un biondo pesantemente artificiale, il suo; si veste sempre di rosso, ogni qual volta la invitano ad una prima, ma quello che sta bene ad una ragazza non sempre si addice ad una signora di mezza età. Francesca è ricca e passabilmente soddisfatta dalla vita. Solo ogni tanto, magari quando si trova bloccata nel traffico col suo fuoristrada, si domanda cosa sarebbe accaduto se fosse rimasta a casa ad aspettare lui.
categorie: raccontini
Anna stava bene così, non voleva e non cercava nulla di più. Tanto meno si poteva far convincere da qualche parola melensa e ipocrita, dal patetico pianto di un uomo che non sapeva accontentarsi del bene che le aveva donato lei, del bene che lo attendeva a casa. Anna, invece, non ha atteso nessuno. E’ sempre vissuta da sola, ha un figlio ormai adulto, tuttavia è ancora molto bella: se la si osserva da dietro, i suoi capelli sembrano quelli di una ragazza.
Quella volta lì era proprio Francesca, non era possibile sbagliarsi. Aveva deciso d’un tratto di chiedere di più ai suoi capelli biondi e alla sua giovinezza. L’uomo che l’abbracciava la portò nei migliori ristoranti e locali più esclusivi, poi nelle sue ville, infine all’altare; si lasciarono negli anni Ottanta, quando di Francesca si invaghì un uomo grande e famoso, un politico di primo piano. Furono allora riflettori, viaggi, comparsate e denaro a non finire; poi ci fu la stagione degli scandali e delle umiliazioni, finché tutto tornò al proprio ordine naturale. Francesca è ancora bionda, ma è un biondo pesantemente artificiale, il suo; si veste sempre di rosso, ogni qual volta la invitano ad una prima, ma quello che sta bene ad una ragazza non sempre si addice ad una signora di mezza età. Francesca è ricca e passabilmente soddisfatta dalla vita. Solo ogni tanto, magari quando si trova bloccata nel traffico col suo fuoristrada, si domanda cosa sarebbe accaduto se fosse rimasta a casa ad aspettare lui.
categorie: raccontini
<< Home