Soddisfacente mercimonio in un pomeriggio caliginoso
Ero lì che parlavo ad una capra, quando sentii per la via una voce metallica ed un rombo di motore che si avvicinava. Che fosse...? Tesi l'orecchio. "Donne, uomini ed ambigui", gracchiava l'altoparlante, "è arrivato lo storiografo! Compro nonni e altri parenti storicizzabili, scrivo Annali di famiglia (anche menzogneri), vendo e scambio reliquie e memorabilia...".
Ottimo! Era arrivato il venditore di cimeli sul suo Ape Cross con cassone laminato. Chiusi Skype, tanto quella capra non me l'avrebbe mai data, e corsi in strada.
"Scusi, scusi!", mi misi a gridare mentre cercavo di farmi vedere negli specchietti dell'Ape che arrancava in salita.
Il mezzo frenò bruscamente. Il cassone produsse un cupo clangore, come di Lance Sacre che si ribaltano e sbattono tra di loro.
Lo storiografo, storiomane o come lo si vuol chiamare (ma mai storione, altrimenti sarebbe diventato ricco semplicemente vendendo le proprie uova), saltò con agilità dall'Ape. Era vestito come uno degli Immortali della guardia degli Imperatori Achemenidi: lunga veste finemente decorata, arco a tracolla e faretra sulla schiena. Inoltre fumava una pipa di radica.
"E la lancia?", domandai, sinceramente stupito da una tale imprecisione storica.
"Nel cassone", mi rassicurò. "E' troppo lunga per tenerla davanti, finisce sempre che mi blocca l'acceleratore. Ho già sfasciato tra apetti in questa maniera (e per fortuna Ahura Mazda mi ha sempre protetto!). Difatti stavo pensando di vestirmi da cavaliere teutonico, ma poi non vedo la strada".
"Capisco. Senti, che roba hai?".
"Eh, giovane, ho un po' di tutto! Metti delle note a pié di pagina, disambigua, insomma sii un po' più preciso!".
"Non so, tra qualche giorno è il compleanno della mia ex. Stavo pensando di regalarle qualcosa di carino, per dimostrarle la mia stima immutata".
"Beh, ho una statuetta del demone Pazuzu, che porta gaggia anche solo a rammentarla. Ecco, c'ho pensato e m'è venuto un crampo al piede".
"Ti dirò: non è male come idea. Però va bene un bel ricordo, ma donarle un tale gioiello dell'arte mesopotamica mi sembra troppo. Non vorrei si facesse strane idee".
"Ho una palla di vetro che tu la giri e nevica sugli ontani, sulle morene, sulle paludi, sui boschi di conifere e sull'audacia sconsiderata del Generale Samsonov. E sotto una bella scritta Saluti dai Laghi Masuri. Alle donne piacciono queste cose".
"Ma ai Laghi Masuri perse Rennenkampf. Samsonov fu battuto a Tannenberg (II, la vendetta)".
"Tanto le donne sono ignoranti".
"Questa no. Questa parla ittita e gioca a squash".
Il vendistoria dava segnali di nervosismo. Si soffiò rumorosamente il naso con una bandiera presa ai Turchi a Lepanto. Decisi di toglierlo dall'imbarazzo.
"Senti, fare un regalo ad una donna è sempre una cosa complicata. Ci penso su e ti faccio sapere. Intanto mi è venuta un'idea: dammi qualcosa che mi garantisca la fortuna e l'invincibilità. Io mi faccio un bel dominio personale in Europa Centrale, così risolvo tutti i miei problemi, non ho bisogno di farmi una pensione integrativa e becco cocchia a nastrella. Il potere attira sempre, me l'ha detto Paolo Fox".
"Uno dei peggiori presidenti nella pur travagliata storia messicana, ma sul punto specifico ha ragione. Se vuoi andare sul classico, c'è il vecchio calice di Giuseppe d'Arimatea. Però devo ordinarlo".
"Mmh. Quanto ci vuole perché arrivi?".
"Il sito riporta sempre tre giorni, ma se vai a guardare bene le scrittine in piccolo vedi che i tre giorni sono se disponibile in magazzino. Non c'è sempre. Io ne ho ordinati due assieme un po' di tempo fa, stesso modello: uno m'è arrivato in tre giorni e uno in tre mesi!".
"Ok. Poi sarebbe un po' troppo banale, no? Voglio dire, sembra che mi metta a seguire la moda".
"Che ne diresti della spada di Marte? Usata pochissime volte, seppellita nella steppa pannonica dopo il funerale del legittimo possessore, protetta da tre sarcofagi di metallo e -particolare non trascurabile- dall'eccidio di tutti i convenuti alla cerimonia".
"E a te chi te la trova?".
"Ah, va bè, c'è una ditta di Erlangen che fa questi lavoretti. Si chiama Totenkopf Suchenagentur (una divisione della Siedlungsarchäologie), lavora dal 1934 alle dipendenze dei peggiori pazzi e dei loro deliri. Si sono già macchiati di numerose profanazioni, volevo dire: hanno effettuato scoperte notevoli. Una in più, una in meno, per loro non è un problema".
"Ok, perfetto. E quanto verrebbe?".
"59,99, ma me li devi dare ora. E poi, se fai un altro acquisto, per Natale ti diamo l'albero sacro dei Sassoni, da decorare con i simboli che più preferisci".
"Con il sangue di San Bonifacio?".
"C'è un sovrapprezzo, ma è roba di pochi euro".
"Oh, allora siamo d'accordo. E' sempre un piacere fare affari con te".
"Allora alla prossima, per la consegna. E ti auguro un felice regno di terrore e sopraffazione".
"Grazie a te!".
Rise, schernendosi quasi per abitudine. Salì sull'Ape e se ne andò lento e rumoroso come era arrivato. Il tramonto incorniciava un giorno nebbioso dell'anno 2006 dell'era Cristiana; io tornai in casa, a prepararmi würstel con la senape. Manca poco a Natale, pensai quasi a voce alta, ora di pensare alle decorazioni. Quest'anno al Presepe ci faccio arrivare un paio di berserker, tanto per ravvivare l'atmosfera.
categorie: viteparallele
Ottimo! Era arrivato il venditore di cimeli sul suo Ape Cross con cassone laminato. Chiusi Skype, tanto quella capra non me l'avrebbe mai data, e corsi in strada.
"Scusi, scusi!", mi misi a gridare mentre cercavo di farmi vedere negli specchietti dell'Ape che arrancava in salita.
Il mezzo frenò bruscamente. Il cassone produsse un cupo clangore, come di Lance Sacre che si ribaltano e sbattono tra di loro.
Lo storiografo, storiomane o come lo si vuol chiamare (ma mai storione, altrimenti sarebbe diventato ricco semplicemente vendendo le proprie uova), saltò con agilità dall'Ape. Era vestito come uno degli Immortali della guardia degli Imperatori Achemenidi: lunga veste finemente decorata, arco a tracolla e faretra sulla schiena. Inoltre fumava una pipa di radica.
"E la lancia?", domandai, sinceramente stupito da una tale imprecisione storica.
"Nel cassone", mi rassicurò. "E' troppo lunga per tenerla davanti, finisce sempre che mi blocca l'acceleratore. Ho già sfasciato tra apetti in questa maniera (e per fortuna Ahura Mazda mi ha sempre protetto!). Difatti stavo pensando di vestirmi da cavaliere teutonico, ma poi non vedo la strada".
"Capisco. Senti, che roba hai?".
"Eh, giovane, ho un po' di tutto! Metti delle note a pié di pagina, disambigua, insomma sii un po' più preciso!".
"Non so, tra qualche giorno è il compleanno della mia ex. Stavo pensando di regalarle qualcosa di carino, per dimostrarle la mia stima immutata".
"Beh, ho una statuetta del demone Pazuzu, che porta gaggia anche solo a rammentarla. Ecco, c'ho pensato e m'è venuto un crampo al piede".
"Ti dirò: non è male come idea. Però va bene un bel ricordo, ma donarle un tale gioiello dell'arte mesopotamica mi sembra troppo. Non vorrei si facesse strane idee".
"Ho una palla di vetro che tu la giri e nevica sugli ontani, sulle morene, sulle paludi, sui boschi di conifere e sull'audacia sconsiderata del Generale Samsonov. E sotto una bella scritta Saluti dai Laghi Masuri. Alle donne piacciono queste cose".
"Ma ai Laghi Masuri perse Rennenkampf. Samsonov fu battuto a Tannenberg (II, la vendetta)".
"Tanto le donne sono ignoranti".
"Questa no. Questa parla ittita e gioca a squash".
Il vendistoria dava segnali di nervosismo. Si soffiò rumorosamente il naso con una bandiera presa ai Turchi a Lepanto. Decisi di toglierlo dall'imbarazzo.
"Senti, fare un regalo ad una donna è sempre una cosa complicata. Ci penso su e ti faccio sapere. Intanto mi è venuta un'idea: dammi qualcosa che mi garantisca la fortuna e l'invincibilità. Io mi faccio un bel dominio personale in Europa Centrale, così risolvo tutti i miei problemi, non ho bisogno di farmi una pensione integrativa e becco cocchia a nastrella. Il potere attira sempre, me l'ha detto Paolo Fox".
"Uno dei peggiori presidenti nella pur travagliata storia messicana, ma sul punto specifico ha ragione. Se vuoi andare sul classico, c'è il vecchio calice di Giuseppe d'Arimatea. Però devo ordinarlo".
"Mmh. Quanto ci vuole perché arrivi?".
"Il sito riporta sempre tre giorni, ma se vai a guardare bene le scrittine in piccolo vedi che i tre giorni sono se disponibile in magazzino. Non c'è sempre. Io ne ho ordinati due assieme un po' di tempo fa, stesso modello: uno m'è arrivato in tre giorni e uno in tre mesi!".
"Ok. Poi sarebbe un po' troppo banale, no? Voglio dire, sembra che mi metta a seguire la moda".
"Che ne diresti della spada di Marte? Usata pochissime volte, seppellita nella steppa pannonica dopo il funerale del legittimo possessore, protetta da tre sarcofagi di metallo e -particolare non trascurabile- dall'eccidio di tutti i convenuti alla cerimonia".
"E a te chi te la trova?".
"Ah, va bè, c'è una ditta di Erlangen che fa questi lavoretti. Si chiama Totenkopf Suchenagentur (una divisione della Siedlungsarchäologie), lavora dal 1934 alle dipendenze dei peggiori pazzi e dei loro deliri. Si sono già macchiati di numerose profanazioni, volevo dire: hanno effettuato scoperte notevoli. Una in più, una in meno, per loro non è un problema".
"Ok, perfetto. E quanto verrebbe?".
"59,99, ma me li devi dare ora. E poi, se fai un altro acquisto, per Natale ti diamo l'albero sacro dei Sassoni, da decorare con i simboli che più preferisci".
"Con il sangue di San Bonifacio?".
"C'è un sovrapprezzo, ma è roba di pochi euro".
"Oh, allora siamo d'accordo. E' sempre un piacere fare affari con te".
"Allora alla prossima, per la consegna. E ti auguro un felice regno di terrore e sopraffazione".
"Grazie a te!".
Rise, schernendosi quasi per abitudine. Salì sull'Ape e se ne andò lento e rumoroso come era arrivato. Il tramonto incorniciava un giorno nebbioso dell'anno 2006 dell'era Cristiana; io tornai in casa, a prepararmi würstel con la senape. Manca poco a Natale, pensai quasi a voce alta, ora di pensare alle decorazioni. Quest'anno al Presepe ci faccio arrivare un paio di berserker, tanto per ravvivare l'atmosfera.
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