Racconti che piacciono ai bambini-Volume I
Alfio è una merda con le gambe. Sono gambe piccole e nere, ma ad Alfio quelle gambette vanno benissimo. Dove abita lui, a Merdopoli, tutte le merde hanno le gambe, portano il capello, e quando si incontrano per strada lo tolgono cerimoniosamente, lanciandosi a vicenda dei pezzetti di merda. Per fortuna non c'è gente troppo formale, a Merdopoli, anzi, non c'è proprio gente; ci sono solo merde come Alfio.
***
A Merdopoli tutte le merde portano i pantaloni, e ci mancherebbe altro. Per tenerli su, usano tutti delle cinture grigiette o beige, che stringono e stringono finché un po' di merda non deborda; quand'è così, è segno che va bene: allora le merde possono dare un bacio alla propria consorte e uscire di casa per recarsi al lavoro (la moglie resta lì, si infila dei guanti di plastica e si mette a pulire e riordinare. Per quanto si possa pulire una casa abitata da merde). Alfio, invece, che è un tipo anticonformista, porta le bretelle. Solo che le merde, di norma, hanno le spalle cadenti come Pavel Nedved, e Alfio non faceva eccezione a questa regola. Perciò si è messo a fare palestra, ha sporcato un sacco di bilanceri e ora ha delle belle spalle larghe, di merda soda, che reggono benissimo le sue bretelle rosse. Alfio è fierissimo delle sue spalle, delle sue bretelle, e anche delle sue camicie abbastanza immacolate.
***
Un giorno Alfio va in gita ad Urbino, con la fidanzata e alcune altre merde. Lui vorrebbe andare alla Galleria Nazionale, ma alla biglietteria gli fanno storie, con la solita scusa che è una merda e potrebbe andare in giro a tocchicciare. Allora Alfio fa giustamente notare che è pieno di gente che entra e magari ha le mani sporche; ma in una Pinacoteca si guarda con gli occhi, mica con le mani, e poi c'è il personale in sala appunto per evitare questo genere di problemi. Quelli della biglietteria un po' annuiscono, un po' mugugnano, un po' fanno le facce; Alfio, scocciato, se ne va, entra in un bar e ordina un caffè. Il barista lo guarda, mugugna, fa le facce; poi però i soldi li prende, anche se sono sporchi di merda. Alfio se ne va, sbuffando un poco. Il mondo visto da una merda è ingiusto e pieno di ipocrisia.
categorie: raccontini
***
A Merdopoli tutte le merde portano i pantaloni, e ci mancherebbe altro. Per tenerli su, usano tutti delle cinture grigiette o beige, che stringono e stringono finché un po' di merda non deborda; quand'è così, è segno che va bene: allora le merde possono dare un bacio alla propria consorte e uscire di casa per recarsi al lavoro (la moglie resta lì, si infila dei guanti di plastica e si mette a pulire e riordinare. Per quanto si possa pulire una casa abitata da merde). Alfio, invece, che è un tipo anticonformista, porta le bretelle. Solo che le merde, di norma, hanno le spalle cadenti come Pavel Nedved, e Alfio non faceva eccezione a questa regola. Perciò si è messo a fare palestra, ha sporcato un sacco di bilanceri e ora ha delle belle spalle larghe, di merda soda, che reggono benissimo le sue bretelle rosse. Alfio è fierissimo delle sue spalle, delle sue bretelle, e anche delle sue camicie abbastanza immacolate.
***
Un giorno Alfio va in gita ad Urbino, con la fidanzata e alcune altre merde. Lui vorrebbe andare alla Galleria Nazionale, ma alla biglietteria gli fanno storie, con la solita scusa che è una merda e potrebbe andare in giro a tocchicciare. Allora Alfio fa giustamente notare che è pieno di gente che entra e magari ha le mani sporche; ma in una Pinacoteca si guarda con gli occhi, mica con le mani, e poi c'è il personale in sala appunto per evitare questo genere di problemi. Quelli della biglietteria un po' annuiscono, un po' mugugnano, un po' fanno le facce; Alfio, scocciato, se ne va, entra in un bar e ordina un caffè. Il barista lo guarda, mugugna, fa le facce; poi però i soldi li prende, anche se sono sporchi di merda. Alfio se ne va, sbuffando un poco. Il mondo visto da una merda è ingiusto e pieno di ipocrisia.
categorie: raccontini
<< Home